Il centro abitato di Gorgo è uno dei più suggestivi ed antichi del territorio comunale. Questo piccolo borgo rurale deve il suo nome al passaggio attraverso il suo territorio, in epoca romana, delle vorticose acque di un antico ramo del Tagliamento, ora scomparso. Il primo documento che menziona la villam de gurgo è una bolla papale del 1186: da essa si evince che Gorgo era feudo del vescovo di Concordia. Sappiamo così che nel 1490 il vescovo Leonello Chiericato infeudava tale Marco Crisostomo di un terreno a Gorgo, in cambio della riparazione annuale di tini e botti della cantina vescovile. La sua lontana origine giustifica, quindi, la presenza di una chiesa che ancora oggi conserva, unica nel Comune, linee architettoniche vicine a quelle originali. Fin dal 1329 la chiesa porta la dedicazione a Santa Cristina e viene ricordata sempre come fatiscente e non consacrata. Nel 1664, per celebrare le messe in occasione della festa della santa, il Affresco con San Sebastiano e San Valentino del XVI secolo Antiche case medievali del borgo cappellano di Gorgo doveva addirittura ricorrere a permessi temporanei del vescovo. Lavori di ristrutturazione o almeno di ridipintura, tali da rendere la chiesa più accogliente, sono ricordati dalla scritta dipinta a fresco in uno scudo collocato sopra la porta d’ingresso; altri lavori di restauro furono eseguiti nel 1794. Nei primi anni del Novecento la chiesa, passata in proprietà alla famiglia Toniatti, era meta delle rogazioni che gli abitanti del luogo celebravano per ottenere un buon raccolto. In cattivo stato di conservazione, e attualmente non accessibile al pubblico, la chiesa è composta da un’aula rettangolare coperta con cinque capriate; addossato alla facciata vi è un piccolo campanile a pianta quadrata. All’interno dell’edificio sacro si possono ancora notare numerosi lacerti di affreschi. Risultano leggibili un San Valentino e San Sebastiano, databile al XVI secolo e attribuito al friulano Marco Tiussi, e una finta nicchia dipinta che racchiude un quattrocentesco crocifisso ligneo. Pur oggetto di nuovi interventi edilizi, Gorgo presenta ancora alcuni edifici con caratteristiche architettoniche riferibili al suo passato di feudo vescovile: lungo via Pellico si distinguono un’antica torre e il giro delle mura che circondavano il borgo. Ampi porticati un tempo davano accesso ai numerosi cortili interni. Seguendo via Pellico si giunge ben presto nella parte più interna del borgo, caratterizzata dalla presenza della grande casa dominicale del vescovo, ora proprietà privata. Sulla facciata dell’edificio, in corrispondenza del sottotetto, si possono osservare uno scudo araldico e il monogramma bernardiniano dipinti “a fresco”; la data, 1482, ricorda il passaggio in questi luoghi di San Bernardino.

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