Cenni storici

Il nome Fossalta deriva da “fossa alta” ed è chiaramente collegato all’esistenza di un paleoalveo fluviale ora scomparso. Recenti indagini hanno infatti evidenziato come il territorio fossaltese fosse attraversato, in epoca romana, dal ramo maggiore del fiume Tiliaventum menzionato dallo storico latino Plinio. In corrispondenza del guado su questo fiume doveva sorgere, poco a sud ovest del centro abitato, un santuario d’età veneta (IV sec. a. C.), forse legato ad un culto dell’acqua. Da questo sito archeologico provengono due interessanti reperti di bronzo, recuperati fortunosamente dopo le lavorazioni dei terreni agricoli e conservati presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro: una statuetta raffigurante un guerriero in assalto e una lamina votiva a testa di cavallo. In epoca romana sulle sponde di questo grande fiume sorsero numerosi insediamenti abitativi di carattere rurale e alcune importanti “ville rustiche” che hanno restituito numerosi reperti archeologici. Poco si sa del periodo compreso tra la caduta dell’impero romano e l’alto medioevo; la pieve è citata per la prima volta in una bolla del 1186, con la quale papa Urbano III concede al vescovo di Concordia la giurisdizione religiosa, civile e “Fossalta e sue pertinenze” mappa del 1696. criminale su molti territori oggi posti tra Veneto e Friuli. In un documento notarile del 1202, rogato nel vicino castello di Fratta, quale testimone appare il presbitero Liutprando, confermando così la presenza in Fossalta di una comunità cristiana già ben organizzata tanto da avere una chiesa, indicata dai documenti più antichi come “basiglia”. Accanto agli edifici di culto nel territorio fossaltese erano particolarmente numerose le motte e i castelli (Fossalta, Fratta, Mocumbergo, Gorgo), eretti dai vescovi concordiesi a scopo difensivo, ma di esse non rimane che la memoria documentale e, per Fratta, l’onore della grande narrativa. Il castello di Fossalta doveva presumibilmente sorgere nei pressi dell’attuale centro cittadino ed era la residenza estiva dei vescovi di Concordia. Le fonti storiche ricordano che fu distrutto già nel XIII secolo, quando era infeudato alla nobile famiglia friulana dei Pers. Durante il dominio della Serenissima Repubblica, il territorio fu riunito sotto l’amministrazione di Cordovado ad una parte del vasto territorio denominato “paludo del sindical”. Il paese ha oggi un volto completamento moderno che, dopo la tromba d’aria del 1973, si è arricchito di recenti costruzioni e di nuovi spazi urbani. Particolarmente riuscita è la sistemazione della piazzetta retrostante il municipio, delimitata nei suoi fianchi lunghi dall’edificio che ospita la Biblioteca Comunale, sede del Museo “Ippolito Nievo”, attivo promotore di studi nieviani, e dal fronte posteriore del cinema comunale sul quale è stato riprodotto ad affresco, su grande scala, una veduta settecentesca del castello di Fratta. Paese dei fratelli garibaldini Scarpa, la cui casa si può ancor oggi vedere nella piazza cittadina, Fossalta ha dato i natali a due noti artigiani del legno e del marmo: Giuseppe Scalambrin (1886 - 1966) e Nello Toffolon (1914 - 1983).
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