Il sindaco Marconcini scrive a Flavio Tosi sulla questione IKEA

Pubblicata il 05/10/2012
Dal 05/10/2012 al 01/11/2012

(Comunichiamo inoltre che la presente lettera è stata inviata per conoscenza anche al Presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi.)

Gentile Sindaco di Verona,
Flavio Tosi

Ho appreso dai mass media che il Comune di Verona ha avviato l’iter per l’insediamento a Verona, nell’area Biasi, di un nuovo punto vendita Ikea. Un progetto di grandi dimensioni che porterà, tra l’altro, numerosi posti di lavoro per i veronesi, i Suoi concittadini.
Mi permetta però, da Sindaco a Sindaco, di parlarle dei miei concittadini, dei molti problemi che hanno e che potrebbero essere aggravati dall’arrivo di Ikea. Sto parlando delle numerose famiglie di artigiani che risiedono a Cerea e nei comuni limitrofi e che hanno contribuito negli anni a creare la cultura del mobile d’arte e a dare lustro al Basso veronese in tutta Italia.

Come Lei saprà, il settore del mobile è in crisi da anni e ciò non dipende di certo da Ikea. Non è pertanto mia intenzione fare una guerra al progresso né alle multinazionali per difendere gli interessi dei piccoli artigiani. Rischierei di essere un don Chisciotte moderno che lotta contro i mulini a vento.
Amministrare in periodo di crisi mi ha però insegnato che da un problema può nascere un’opportunità, basta avere la lungimiranza di coglierla.
Mi sono dunque chiesto se fosse stato possibile trasformare l’arrivo di Ikea nell’inizio della ripresa per il settore del mobile locale e la risposta mi è stata data proprio dagli alti vertici del colosso svedese con la notizia, riportata sulla stampa lo scorso aprile, che era intenzione di Ikea delocalizzare parte della produzione di mobili dall’Asia in Italia e che per questo si era alla ricerca di nuovi fornitori.
 
Da ulteriori ricerche sono venuto a conoscenza che la società compra già oggi beni in Italia per un miliardo di euro da una ventina di fornitori, pari all'8 per cento degli acquisti globali, un volume che pone il nostro a paese al terzo posto alle spalle di Cina e Polonia e che rende il gruppo svedese il primo cliente della filiera italiana dell’arredolegno. Si tratta per l'80 per cento di mobili e per il 20 per cento di complementi d'arredo. Dal Veneto proviene ben il 38 per cento degli acquisti in Italia.

Alla luce di questi dati, mi rivolgo a Lei, Sindaco Tosi, perché è il Comune di Verona che sta preparando in questi mesi l’accordo di programma definitivo ed è dunque a Lei ed alla Sua amministrazione che è affidata la possibilità non solo di offrire un aiuto concreto agli artigiani del Basso veronese, ma anche di dare lustro alla provincia di Verona o almeno di provarci.
Per questo La invito a portare sul tavolo delle trattative con Ikea la proposta di inserire anche gli artigiani del Basso veronese tra i fornitori del colosso svedese coniugando le peculiarità del nostro territorio con le esigenze del marchio Ikea.
Le chiedo di credere in questa possibilità e nelle risorse delle botteghe artigiane del nostro territorio perché l’arrivo di Ikea sia per tutta la Provincia di Verona vera occasione di rilancio.

Ringraziandola per l’attenzione e certo di un Suo tempestivo riscontro, Le porgo
Cordiali Saluti

Sindaco di Cerea
                                                                           Paolo Marconcini 


 

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