Storia del Comune

 
 
 



Sul colle che sovrasta Alonte sono stati rinvenuti, in una piccola necropoli rupestre ( IV-VI sec. a.C. ) strumenti di selce, terrecotte e frammenti metallici.
Sul versante meridionale del colle si possono osservare una serie di antiche fosse funerarie scavate nella roccia. Ben visibili sono otto tombe di forma rettangolare.
Il nome del paese si trova per la prima volta citato in antichi documenti medioevali.
Nel 753 il nome appare in un manoscritto, e riappare assieme a quello della frazione Corlanzone nel 1545 in un documento relativo ai beni donati al vescovo di Mantova dal marchese Almerico.
Negli ultimi anni del IX secolo, durante le invasioni degli Ungheri, sembra accertato che ad Alonte esistesse un sistema di fortificazioni che comprendeva la chiesa parrocchiale, che perciò un tempo era detta “Santa Maria del castello”.
Scarse notizie si hanno di un castello medioevale, di cui esiste oggi qualche traccia, forse distrutto intorno al 1312 durante le lotte tra Vicentini e Scaligeri contro i Padovani.
Il Maccà ricorda che nel 1312 il villaggio di Alonte fu devastato ed incendiato, tanto che “stando in Lonigo miravasi il fumo di questo incendio”.
In epoca scaligera Alonte fu proprietà della nobile famiglia vicentina dei Proti, a cui poi subentrarono i Traversi.


L’antica chiesa di Alonte, citata nelle “rationes decimarum” del 1297-1303, sorse sul castelliere, fuori dal borgo.
Accando all’edificio sono visibili ancora oggi delle spesse muraglie.
La chiesa, poi, nel 1631 venne ricostruita e dedicata a San Biagio. Restò chiesa parrocchiale fino alla metà del 1800, quando fu abbandonata perché pericolante.
Nel 1868 si avviò la costruzione della nuova parrocchiale, progettata dall’ingegner Antonio Trevisan, ed innalzata all’interno del paese, che poi subì modifiche e restauri nel ’35 ed anche più recentemente.
All’interno l’unica navata circolare è sovrastata da una luminosa cupola semisferica.
Oltre all’altar maggiore, l’interno presenta due altari, uno con una pala di san Biagio e l’altro con la statua della Madonna col Bambini, risalente al 1892.

L’unica frazione del comune è Corlanzone, il cui nome deriva da “curtis” di lanzone.
Nel suo centro troviamo la chiesa dedicata a San Michele.

I nomi del luogo e del santo sono testimonianza della presenza di una curtis lombarda.
Il territorio di Alonte, fertile e verdeggiante, era prescelto da nobili famiglie veneziane come luogo di villeggiatura nel XVI secolo.
L’unica villa rimasta del periodo è Villa Trevisan., un tempo appartenente ai nobili Traversi, con un loggiato in stile gotico.


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