La storia

DATI TERRITORIALI (aggiornati al 28.02.2001)

Comune in provincia di Vicenza

Abitanti: 2908

Superficie: Kmq. 12,15

Altitudine: 172 m.

Comuni limitrofi: Trissino, Castelgomberto, Cornedo, Valdagno, Nogarole, Altissimo

II toponimo Brogliano deriva probabilmente dal sostantivo "brolium"= giardino, parco, bosco (termine latino medioevale) e farebbe riferimento ai possedimenti di un feudatario locale.

 

CENNI STORICI

Brogliano sorge in una posizione privilegiata, immerso nel verde di una natura incontaminata, fra il fondovalle ed il dolce declivio collinare. II clima mite, il terreno fertile e la ricchezza delle acque hanno favorito l'agricoltura, ancora oggi molto praticata: voci importanti nell'economia locale sono l'allevamento zootecnico, la coltivazione di foraggio e cereali, della vite e degli alberi da frutta.

L'allevamento del baco da seta fu praticato nei secoli passati e vi era addirittura una piccola filanda, attiva fino ai primi del Novecento.

Lo sviluppo artigianale risale al secondo Dopoguerra, ma non ha atteso alla sua massima intensità, dal momento che gran parte della popolazione e occupata nelle industrie dei comuni maggiori della Valle dell'Agno.

 

In passato un primo nucleo abitato, di origine romana o preromana, era localizzato presso il greto dell'Agno, presumibilmente nel luogo dove negli anni Trenta del nostro secolo tornarono alla luce i resti della primitiva chiesa pievana e più recentemente fu scoperta la lapide tombale del decemviro ed edile Lucio Meio Cessesio e di sua moglie.

La dominazione longobarda ed il passaggio degli Ungari non paiono aver disturbato la vita della popolazione; anzi, la chiesa, dedicata a San Martino (santo particolarmente venerato dai nuovi dominatori), da cappella dipendente dalla chiesa di Montecchio Maggiore, divenne pieve matrice dell'intera vallata. II primo edificio pievano venne distrutto da una alluvione poco dopo il Mille. Quasi contemporaneamente anche il vico di San Martino venne abbandonato e gli abitanti si trasferirono poco più a sud, fondando l'attuale Brogliano.

 

I più antichi documenti che fanno menzione di Brogliano sono piuttosto tardi ma molto interessanti: si tratta infatti degli Statuti Comunali, datati 16 aprile 1364 e rimasti in uso fino al subentrare del dominio della Repubblica di Venezia. Verso la fine del Cinquecento il territorio fu acquistato dai conti Piovene, che ne rimasero feudatari fino alla caduta della Serenissima. La risistemazione amministrativa decretata dagli Asburgo aggrego al Comune di Brogliano i centri di Quargnenta e di Piana. Successivamente Piana fu annessa a Valdagno e Quargnenta rimase unica frazione di Brogliano.

 

Fra i monumenti esistenti in territorio comunale ricordiamo la chiesa, già pieve, di San Martino. L'attuale edificio risale al Dodicesimo secolo, anche se lo stile è sostanzialmente romanico e molto del materiale utilizzato per la nuova costruzione fu recuperato dalla chiesa distrutta: la nuova costruzione fu posta in collina, sopra una roccia, al riparo dalla furia del torrente. La chiesa svolge ancora le funzioni di cappella cimiteriale ed è notevole per la solida facciata dalla quale si sviluppa il campanile. All'interno si notano lo splendido soffitto a capriate e tracce di affreschi medievali. La nuova Parrocchiale fu edificata nel XIX secolo; la chiesa è in stile neogotico mentre il campanile, dalla elegante guglia conica in cotto, risale alla fine del Seicento.

Nel centro storico sorge anche la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Assunta, chiusa al culto. La chiesa di San Lorenzo di Quargnenta è parrocchiale fin dal Trecento: Quargnenta stessa è centro molto antico ed ospitò un castello anticamente infeudato ai Trissino del ramo Miglioranza, signori di Cornedo Vicentino.

 

testi tratti da "In viaggio a... Brogliano"

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