Ambiente

Giace Borso annidato ai piedi del Grappa, sulla fascia prealpina che va dal Brenta al Piave, disteso fra il Massiccio calcareo alle sue spalle e le dorsali collinose che si smorzano dolcemente verso la pianura.

“Piaggia amena, - così si esprime un autore ottocentesco - accoppia le vaghezze del piano a quelle del colle, ai rigori settentrionali il monte oppone”. Il Grappa, infatti, si presenta come un imponente bastione eretto quasi a riparo e difesa delle regioni sottostanti.

La posizione geografica di Borso permette allo sguardo di spaziare nella pianura immensa con le sue bellezze, con le sue città all’orizzonte, o di salire, per una successione di verdi pascoli, su, su verso le cime.

Le rustiche case, aggruppate in soleggiate contrade od occhieggianti dietro le siepi di orti e lungo stradicciole campestri, fanno rivivere, in qualche caso, il buon tempo passato.

Le borgate sorgono su coni e formazioni sedimentarie, provenienti da valli talora profonde ed incassate, altre volte più aperte e dai versanti ammorbiditi. A cominciare da occidente si trova la Valle di S. Felicita che si addentra profondamente nel Massiccio, poi seguono le varie incisioni, più che bacini montani, prodotte da torrenti che, a misurata distanza, scendono sul versante meridionale dei monti. La più profonda e caratteristica di queste incisioni è quella dell’Astego, tra Crespano e Paderno, che taglia verticalmente la regione pedemontana, andando a sfociare nel Musone presso Riese.
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