Il Museo del Ciclismo "Alto Livenza"

dedicato a Duilio Chiaradia e a Giovanni Michieletto
 
Nell’ambito del Comune di Caneva (PN), e più precisamente nella frazione di Stevenà, v’era fino al 1973 uno dei primi “virtuali” musei del ciclismo nel contesto di una taverna-trattoria che prendeva il nome dal suo proprietario: Toni Pessot, grande appassionato di ciclismo.
Questa raccolta comprendeva maglie iridate, gialle, rosa, oro, arancioni, tricolori, azzurre e nere, simboli gloriosi conquistati da grandi campioni. Gino Bartali, sprovvisto di trofei perché li aveva ormai regalati ad altri appassionati, per non rimanerne escluso, aveva donato un trofeo fuori dal comune: una canottiera di lana pesante, confezionata dalla madre e ancora intrisa del suo indelebile sangue versato in seguito alla spettacolare caduta da un ponte di legno al suo primo Tour de France.
L’elenco potrebbe continuare a lungo, perché sono molti gli atleti che hanno contribuito entusiasticamente a rendere prestigiosa la collezione.
A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, Civiltà Alto Livenza, associazione fondata nel 1988, elaborò un progetto globale di riqualificazione dell’area/sistema alto-liventina sulla base delle peculiarità esistite o esistenti in ciascuno dei 15 comuni che formano l’omonimo distretto.
Fu naturale per questo sodalizio decidere di fondare un Museo del Ciclismo, vista la precedente esperienza di Toni Pessot e viste le importanti figure dell’ambito ciclistico nate sull’area dell’Alto Livenza, la continua passione per questo sport ancora ben radicata nella comunità e il pericolo che tutto ciò venisse dimenticato.
Fu così che nel 1995 venne inaugurato a Portobuffolè, negli spazi di Casa Gaia Da Camino, il Museo del Ciclismo “Alto Livenza”, dedicato a Giovanni Micheletto (Sacile, 1889 – Sacile, 1958), vincitore del 4° Giro d’Italia con la mitica Atala, e a Duilio Chiaradia, (Sacile, 1921- Como 1991), primo grande cineoperatore della Rai e inventore della ripresa televisiva sportiva, in particolare di quella ciclistica, che gli meritò la fama di “scrittore per immagini”.
Da allora la collezione è notevolmente aumentata, con cimeli di sempre maggior pregio. Attualmente, è uno dei più importanti musei italiani dedicati al ciclismo.


Per informazioni scrivere a ufficioturistico@comune.portobuffole.tv.it
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