Punti d'interesse


MOLINETTO DELLA CRODA


Via Molinetto, 40 - 31020 Refrontolo (TV)
Tel. 0438.978199
info@molinettodellacroda.it

www.molinettodellacroda.it

Il Molinetto della Croda, nella valle del Lierza, rappresenta uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana.
Nei suoi quasi quattro secoli di storia ha ispirato artisti e incantato migliaia di visitatori.
Caratteristico esempio di architettura rurale del secolo XVII, l’edificio fu costruito a più riprese.
Le fondazioni della primitiva costruzione poggiano sulla nuda roccia, appunto la “croda” della montagna.
Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai, sempre alle prese con la povertà e la minaccia incombente di piene improvvise e alluvioni devastanti come, in tempi recenti, quelle del 1941 e del 1953.
Il vecchio mulino, simbolo di una civiltà rurale in via di estinzione sotto l’incalzare della civiltà industriale, macinò l’ultima farina nel 1953.
Successivamente rimase per alcuni anni disabitato e in stato didesolante abbandono. Recentemente è stato sottoposto a scrupolosi interventi di restauro, che hanno conservato inalterate le caratteristiche dell’edificio.
Al piano terra èstata fedelmente ricostruita la macina, ora resa di nuovofunzionante.
Acquistato dal Comune di Refrontolo nel 1991, questo patrimonio culturale locale è ora fruibile dalla collettività ed è meta di visite guidate scolastiche e turistiche.





TEMPIETTO SPADA

Via G. di Vittorio, 47 - 31020 Refrontolo (TV)


Attraverso un percorso suggestivo si può raggiungere il Tempietto Spada posto in una straordinaria posizione panoramica e punto di osservazione a 360 gradi sul Quartier dei Piave e il Felettano.
Partendo dalla piazza di Refrontolo, dove si può lasciare l’auto, ci si può incamminare lungo il percorso pedonale che la costeggia e seguire le indicazioni per il “Tempietto Spada”. Si raggiunge la collinetta del tempietto dalla quale si può ammirare la cornice delle Prealpi trevigiane; si prosegue lungo la stradina che scende nuovamente verso il centro del paese, passando per la chiesa parrocchiale di Santa Margherita che custodisce all’interno alcune pale suggestive tra cui una della Scuola di Paris Bordon. Dal sagrato della chiesa, lo sguardo può allargarsi sul panorama fino al Montello e al Monte Grappa. Proseguendo in direzione della piazza, si costeggia l’antica Villa Spada.
Il Tempietto è dedicato alla Madonna del Carmelo. Fu costruito intorno al 1884 ed era conosciuto popolarmente come ‘l casel. Colpito durante la Grande Guerra nel 1917, crollò intorno al 1935 in seguito a un violento temporale. Fu ricostruito nel 1992 e donato al Comune dal dott. Nicolò Spada e dalla sig.ra Raffaella Augugliaro.
Era una delle mete preferite per la tradizionale scampagnata di Pasquetta.
Nei pressi si trova la Sala ristoro Spada.




CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARGHERITA

Via D. Capretta, 4 - 31020 Refrontolo (TV)
Tel. 0438.82026


La chiesa è dedicata a Santa Margherita d’Antiochia, martire nel III secolo sotto Diocleziano e particolarmente venerata nel Medioevo fra i quattordici santi ausiliatori. E’ invocata soprattutto dalle future madri e viene raffigurata solitamente nell’atto di trattenere per la catena un drago, simbolo delle tentazioni.
Nel corso dei secoli all’attuale chiesa vennero apportate diverse modifiche sia rispetto alla forma che alle dimensioni. In un inventario dei beni e delle terre della Luminaria di Santa Margherita, redatto il 3 gennaio 1075, si dà per certa l’esistenza della chiesa dedicata a Santa Margherita, però non si accenna in quale forma fosse costruita e se fosse officiata da un sacerdote stabile. A quel tempo la chiesa è cappella della pieve di San Pietro di Feletto.
Dal XV secolo vengono riportati i documenti relativi all’inventario della chiesa e alla presenza del sacerdote Pietro con titolo di rettore. Da questa fonte si apprende che annesso alla chiesa vi era un porticato che serviva per pubbliche riunioni ed anche quale rifugio in caso di maltempo. La chiesa possiede in tutto cinque terre di cui la prima, situata in località Cortina, comprende la casa del prete.
Nel corso del secoli la chiesa fu ingrandita e prese le sembianze attuali.
Di fronte alla chiesa una balaustra su cui sono poste le statue di San Pietro, di San Paolo e di Gesù separa il sagrato dalla strada comunale e dalla piazzetta Abate Capretta.
La facciata presenta tre finestroni: quello centrale, più grande, sovrasta la porta preceduta da alcuni gradini di pietra.
All’interno, ai lati della navata centrale, si trovano quattro cappelle. La prima cappella sul lato destro è dedicata a Maria Ausiliatrice, la seconda è intitolata a Sant’Antonio. Sull’altro lato, nella prima cappella del Battistero è raffigurata la Pietà di Francesco Modena e la successiva è dedicata alla Vergine del Rosario su cui spicca una grande tela giovanile di Piero Dalle Ceste. Tale opera sostituì la pala raffigurante l’Istituzione della festa del Rosario di Palma il Giovane composta intorno al 1620. La pala del pittore veneziano, notevolmente rovinata durante il primo conflitto mondiale, è ora custodita nel museo diocesano d’arte sacra di Vittorio Veneto.
L’altare maggiore è costituito da una struttura in pietra scolpita e marmi policromi.
L’altare è dominato dalla grande pala della Madonna col bambino in gloria e i santi Margherita, Sebastiano e Rocco. L’opera è stata attribuita al pittore veneto Pietro Mera, iscritto alla “Fraglia pittorica” veneziana dal 1598 al 1639.
Gli altari del transetto sono di legno dorato e risalgono al Settecento.
Nel mese di luglio del 1613 viene completato il campanile che verrà restaurato e consolidato nella parte più alta con anelli di cemento armato nel 1992.
La meridiana del campanile riporta l’endecasillabo: passan le ore e sono contate…



MONUMENTO "IL MARZEMINO E L'ARTE"
Piazza Vittorio Emanuele, 1 - 31020 Refrontolo (TV)


Refrontolo si trova in zona collinare dove le condizioni ambientali e morfologiche del territorio da sempre creano l’habitat ideale per la coltivazione della vite. Qui si producono il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G., i Colli di Conegliano Bianco e Rosso D.O.C. e il Refrontolo Passito D.O.C.G. Quest’ultimo è un vino rosso unico nel suo genere, ottenuto da uve Marzemino fatte appassire sui graticci, particolarmente indicato per i dessert.
Considerata la peculiare produzione di questo raro vino rosso è stata data al paese la denominazione di Isola del Marzemino.
Il monumento in bronzo che troviamo nella piazza principale è dedicato al vino marzemino (ora Refrontolo passito) ed è stato realizzato dallo scultore C. Balliana. Esso rappresenta una figura femminule che tende le mani verso un tralcio di vite ricco di grappoli d’uva. Accanto alla vite un violino e una tabella ricordano la citazione del marzemino nel “Don Giovanni” di W.A. Mozart, il cui librettista fu Lorenzo da Ponte.
Per valorizzare l’importanza del vino, la Pro loco di Refrontolo nel 1970 istituì la manifestazione della “Mostra del vino”. Negli anni seguenti la rassegna andò riscuotendo sempre maggior successo. Oggi essa è inserita nella Primavera del Prosecco, iniziativa a livello comprensoriale che coordina e sostiene le mostre del vino che si svolgono da Conegliano a Valdobbiadene. Per tradizione l’esposizione del Refrontolo Passito D.O.C.G., cui viene abbinata anche una esposizione di vini passiti locali, apre i battenti nei giorni che precedono il 25 aprile di ogni anno ed è ospitata presso la barchessa di Villa Spada, donata nel 1991 dal dott. Nicolò Spada al Comune di Refrontolo.
Il 3 agosto 1993 il Ministero dell’Agricoltura emanò il decreto di riconoscimento della D.O.C. per il Marzemino di Refrontolo che, per il criterio della prevalenza della indicazione geografica rispetto a quello legato al nome del vitigno, si chiama Refrontolo Passito D.O.C.G. dal 2011.
Nel 2014 il Comune di Refrontolo in collaborazione con l’associazione Pro Loco, l’associazione Nazionale Città del Vino e il Consorzio di tutela Colli di Conegliano D.O.C.G. istituì la 1° rassegna nazionale dei Marzemini e vini Passiti presso la Barchessa di Villa Spada.
In nome del Refrontolo Passito si è voluto dar vita a questa rassegna con l’obiettivo di creare un evento che potesse consolidarsi nel tempo e diventare un ulteriore motivo di attrazione e di conoscenza del territorio che, insieme al suo prestigioso vino, sa offrire molto altro ancora.
Il Refrontolo Passito rappresenta infatti l’identità, la storia, il paesaggio, la cultura e l’economia del paese di Refrontolo.
Il comune di Refrontolo si trova inoltre lungo il percorso principale della Strada del Prosecco, inaugurata nel 1966, che inizia a Conegliano e termina a Valdobbiadene, le due capitali del Prosecco Superiore D.O.C.G.
L’intero territorio della Strada del vino è candidato UNESCO per l’unicità delle sue colline e del paesaggio.




MONUMENTO AI CADUTI
Piazza Vittorio Emanuele, 1 - 31020 Refrontolo (TV)

Di fronte al Municipio troviamo il monumento ai Caduti a forma di obelisco sulla cui cima è posta un’aquila di bronzo.
Nei documenti dell’archivio comunale non si trova citato l’autore del monumento, anche se è probabile che l’opera sia uscita dal laboratorio Possamai di Solighetto.
Si conosce invece la data della sua inaugurazione, l’8 maggio 1921. Le spese di carattere ufficiale ammontarono a L. 716. Tra queste figuravano il nastro tricolore per la corona, il vermut per il ricevimento delle autorità civili e militari, la refezione ai bambini e alle vedove dei caduti, il banchetto alle autorità intervenute.
In quello stesso periodo fu inaugurato anche il Parco della Rimembranza a nord del cimitero, con la messa a dimora di tanti cipressi quanti erano stati i caduti della grande guerra.



MUNICIPIO DI REFRONTOLO
Piazza Vittorio Emanuele, 1

La costruzione del fabbricato, attualmente sede del municipio, è stata completata verso il 1878. L’edificio, destinato inizialmente a scuola, ospitava quattro classi dalla 1^ alla 4^ elementare, per poi trasformarsi progressivamente in municipio. Ci fu un periodo dal 1928 al 1945 in cui il municipio non ebbe qui la sede, perché il Comune venne accorpato a Pieve di Soligo. In seguito, dopo la seconda guerra mondiale, il comune venne ricostituito, senza la frazione di Barbisano.
Da punto di vista architettonico la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Venezia, Belluno, Padova e Treviso così scrive: ”Si ritiene che il municipio di Refrontolo presenti l’interesse culturale di cui all’art.10 comma 1 del Dlgs 42/2004 in quanto esempio di edificio civile, adibito a scopi istituzionali, sorto alla fine del XIX secolo. Nonostante le modifiche e le ristrutturazioni avvicendatesi nel corso del tempo, l’immobile si qualifica per un’impaginazione forometrica regolare e simmetrica, il cui impianto tripartito è tuttora leggibile nonché per gli stilemi che caratterizzano il fronte principale ricollegabile ad un gusto di ascendenza eclettico-razionalista”.
Alcune lapidi poste nell’ingresso sono dedicate a cittadini illustri o a persone che hanno lavorato per il bene della comunità.
All’interno dell’edificio si trovano numerose attestazioni della vita della comunità. Si tratta di documenti e testimonianze esposte al pubblico in quanto ritenute significative della caparbietà, dell’orgoglio, della volontà e della dedizione di molti refrontolesi. Fra i numerosi attestati ne vengono segnalati quattro per il particolare significato che ricoprono:
All’interno della sala consiliare è stata posta la cronologia dei primi cittadini dall’Unità d’Italia ai nostri giorni. Un modo per ricordare il passato e fare memoria di cittadini illustri;
Sempre nella sala consiliare il “Premio civilitas” dedicato alla comunità di Refrontolo nell’anno 2015 con la medaglia del presidente del Senato;
Nella sala adiacente la menzione dei comuni ricicloni 2016 che vede il comune di Refrontolo in vetta alle classifiche del Veneto per la raccolta differenziata dei rifiuti: 2° posto nella provincia di Treviso e 3° posto nella regione del Veneto.
Nell’ingresso è stata posizionata una targa dello scultore Balliana. Risale alla prima ristrutturazione e riporta l’inizio e la fine dei lavori: 1979-1983.
Il municipio è stato recentemente completamente ristrutturato nel rispetto delle norme antisismiche e i lavori sono terminati a marzo del 2017.




PIAZZA ABATE CAPRETTA E IL BELVEDERE
Via D. Capretta

La piazzetta antistante la chiesa del paese è dedicata all’Abate Capretta. Da qui, nelle belle giornate, si può avere un’ampia immagine del Quartier del Piave, che è il pianoro delimitato a sud dal fiume Piave e a nord dai rilievi collinari che caratterizzano l'alta Marca Trevigiana: s’individuano le colline di Collalto, del Montello e le colline che da Vidor fino a Refrontolo chiudono la parte pianeggiante che appare diffusamente urbanizzata. I paesi principali sono localizzabili grazie ai campanili delle loro chiese: si possono così identificare i paesi di Pieve di Soligo, Solighetto, Soligo, Sernaglia e Falzè di Piave.
L’ampio Belvedere sul Quartier del Piave e sugli obiettivi strategici del fiume Piave e del Monte Grappa sono all’origine dell’invasione nemica nel 1917 e l’occupazione della Villa Spada. Dopo la disfatta di Caporetto Refrontolo venne a trovarsi in zona di guerra e fu testimone delle pagine conclusive di quel tragico capitolo di storia italiana.
Poco dopo mezzogiorno di venerdì 9 novembre 1917 arrivarono due ufficiali austriaci a cavallo . Verso le due compaiono le prime truppe dell’esercito tedesco. Alle sei entra in Villa Antonietta, oggi denominata Villa Spada, il Primo Comando germanico, una ventina di ufficiali e 150 soldati con cavalli, biciclette, motociclette. Anche la chiesa venne occupata e il 22 novembre Refrontolo è invasa da migliaia di automobili, autocarri, cavalli e truppe.



VIA PATRIOTI E LE CASE DEI CONTI AGOSTI
Via Patrioti - 31020 Refrontolo (TV)

Anche nel corso della seconda guerra mondiale, Refrontolo visse momenti difficili.
In particolare dopo l’8 settembre 1943 si riscontrarono gli eventi più efferati.
Il 1° settembre 1944 soldati tedeschi fecero visita alla chiesa, al campanile, alla canonica e ad altre case del centro del paese alla ricerca di armi, munizioni e partigiani.
Un mese dopo in località Mire Basse si consumò, nel contesto della Resistenza, un barbaro eccidio.
Il 14 ottobre un gruppo di giovani si era rifugiato presso una casa e nella stalla di proprietà della famiglia Viscoso in via Mire Basse.
I partigiani nascosti erano sette. Tre di loro (Attilio e Bianco Milanese, e l’ex carabiniere Giovanni Schirru, classe 1907, di Settimo San Pietro di Cagliari) riuscirono ad allontanarsi indenni. Gli altri respinsero l’attacco finché gli avversari diedero alle fiamme l’edificio: costretti a uscire, furono falciati a raffiche di mitra mentre attraversavano il prato antistante il rifugio. Gli squadristi, a combattimento ultimato, infierirono sui corpi dei caduti.
Perirono i due figli del Conte Agosti e altri due giovani: Giovanni De Polo e Claudio Dal Bo.
Per raggiungere il luogo si procede per la provinciale 86 da Refrontolo verso San Pietro di Feletto. A circa 1.200 m, sulla sinistra, si imbocca la via Patrioti e si prosegue in discesa per 500 metri.



VILLA BATTAGLIA-SPADA
Via D. Capretta, 1 - 31020 Refrontolo (TV)

A Refrontolo si trovano tre ville venete: Villa Spada, Villa Capretta e Villa Ciardi.
Villa Spada è situata nel centro di Refrontolo. La costruzione della Villa fu iniziata nella seconda metà del Seicento ad opera della famiglia Marzer, che prese in seguito il cognome di Battaglia, e fu completata nel tardo Ottocento, epoca in cui passò agli Spada.
Nel primo Novecento era chiamata Villa Antonietta e si configurava come una vera e propria residenza signorile. C’erano il parco-giardino, la sala delle biciclette, la sala scherma, l’oratorio privato, la rimessa delle carrozze con landau. Le scuderie erano situate ad occidente, presso l’attuale fabbricato Meneghetti. Le sale interne erano arredate con biliardo, pianoforte e il suggestivo melodium a cartoni forati.
Le fasi di costruzione della Villa possono essere sintetizzate in una prima fase seicentesca, di cui si conserva il corpo di fabbrica a “L”, collocato sul lato nord-orientale della corte, una fase ottocentesca che vede la costruzione dell’edificio denominato “casa rossa”, con impianto in parte simmetrico, unito ad angolo retto al corpo seicentesco, e una seconda fase ottocentesca che vede la costruzione di altri corpi di fabbrica che ampliano il complesso sul lato orientale, dove il terreno scendeva in leggero pendio fino al campo da tennis, trasformato successivamente in prato e ora campo sportivo. La fase settecentesca vede la ristrutturazione del corpo di fabbrica sul lato occidentale, a ridosso della via della Chiesa, con caratteri formali autonomi, successivamente rimaneggiato.
A completamento della Villa, situata in prossimità della Chiesa, si trova la Barchessa su due piani, restaurata nel tardo Ottocento.
Durante l’invasione nemica del 1917-18 si insediarono e si susseguirono i vari comandi degli invasori.
Recentemente, come sopra anticipato, molti beni della famiglia Spada sono stati donati alla comunità locale. In particolare, al Comune sono stati donati: nel complesso della Villa il piano terra della Barchessa, dove si svolge la annuale mostra dei vini che occupa anche il portico esterno, una parte dello spazio a parco, una porzione della Villa denominata “casa rossa”.
Di recente infine è stata donata al Comune, da parte della famiglia Candiani di Venezia, un’altra porzione del complesso.
È chiara l’importanza dell’acquisizione del bene per il Comune di Refrontolo, sia in relazione al puro valore e prestigio architettonico e storico della Villa, sia in relazione alle strategie di programmazione e gestione dell’amministrazione pubblica.
E’ da ricordare inoltre che lo scrittore Andrea Molesini ha vinto nel 2011 il premio Campiello e Comisso con il libro Non tutti i bastardi sono di Vienna, opera che narra le vicende dell'occupazione da parte di ufficiali tedeschi e austriaci di Villa Spada.


 
torna all'inizio del contenuto