Musei

L’attuale centro di Fossalta di Portogruaro gravita attorno alla principale piazza Risorgimento e alla più recente piazza dedicata al maestro fossaltese Calisto Bornacin. Su quest’ultima piazzetta si affaccia il Centro Culturale nel quale, attualmente, ha sede il museo dedicato ad Ippolito Nievo, che ambientò in questi luoghi il suo celebre romanzo Le confessioni di un italiano. Inaugurato nel 1984, il museo raccoglie gran parte delle memorie dello scrittore che prima erano raccolte nel castello di Colloredo di Montalbano, gravemente danneggiato dal sisma che colpì il Friuli nel 1976. Il materiale è esposto in due stanze, dove trovano posto un centinaio di pezzi, tra i quali un baule e dei vestiti appartenuti allo scrittore. Al centro della stanza spicca una ricostruzione del fondo marino dove giace il relitto del piroscafo “Ercole” su cui viaggiava Ippolito e naufragato nel Tirreno nel 1861, voluta da Stanislao Nievo, pronipote di Ippolito e patrocinatore della raccolta museale. Iniziata con un piccolo nucleo di cimeli giunti dal castello friulano, la raccolta consta oggi di circa un migliaio di pezzi, gran parte dei quali è di carattere bibliografico e cartaceo. Ci sono tutte le edizioni delle Confessioni, dalle prime stampate nel secolo scorso a quelle edite ai nostri giorni, fino alle traduzioni nelle principali lingue straniere. Una particolare sezione della raccolta è dedicata alle opere scritte dal Nievo prima del suo capolavoro. Nelle teche espositive Il museo “Ippolito Nievo” si può inoltre ammirare una copia originale del giornale “Il Caffè” con l’autografo dello scrittore. A completare il patrimonio documentale del museo, esiste un archivio che raccoglie ritagli di giornali e riviste che fanno del centro di Fossalta uno dei più aggiornati e interessanti istituti di studi nieviani. Usciti dal Museo “Ippolito Nievo”, seguendo il viale Venezia in direzione di Portogruaro, si giunge dopo un breve tragitto alla sede del Museo Etnografico. Inaugurato nel 1990, il Museo Etnografico deve la sua nascita al lavoro e alle ricerche di un comitato di cittadini amanti delle tradizioni popolari e delle origini di Fossalta. Ospitato in una scuola d’arte e mestieri dismessa, il museo vuole riproporre la ricostruzione integrale degli ambienti tipici delle vecchie case rurali degli inizi del Novecento. Lo spazio espositivo comprende il portico, con le vecchie macchine agricole; l’aia, con gli attrezzi necessari in una casa contadina di un tempo; la stalla e la scuderia con la mangiatoia, il fienile, il calesse e l’occorrente per la pulizia degli animali; il sottoportico con l’abbeveratoio, la pompa dell’acqua, il lavatoio e la colombaia; la cantina e l‘interno della casa con i suoi ambienti. Altre sale sono dedicate ai mestieri dello scalpellino, del barbiere, del carpentiere, ai giochi dei bambini, alla vita militare, al mondo della scuola. Una menzione merita anche l’interessante collezione fotografica, che fissa nelle immagini la vita di questi luoghi nel Novecento.
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