Comune di Manzano

Museo/Monumento

Palazzo Martinengo (ex di Brazzà) sec. XVIII

Descrizione

VILLA PICCOLI BRAZZÀ

Villa Piccoli Brazzà Martinengo
[SECOLO XVIII (1715)]

Il complesso padronale, situato nel piccolo borgo di Soleschiano, è costituito dall'edificio padronale e da un annesso rustico addossato alla villa in posizione arretrata sul lato nord orientale. Un cortile d'onore ornato da un pozzo centrale e chiuso da un basso muro lungo il quale si sviluppa la peschiera precede la villa. Sul retro si estende un ampio parco che si prolunga nella campagna attraverso un lungo viale alberato. Un'iscrizione sulla villa ricorda che essa fu costruita dai fratelli Ascanio e Marzio Piccoli nel 1715. Passata in seguito alla famiglia Brazzà, dal 1951 la villa appartiene alla famiglia Martinengo che ne ha curato il restauro in diverse fasi. Tra le persone illustri che vi dimorarono, vi è il letterato Ippolito Pindemonte che fu ospite della contessa Giulia Piccoli. Uno dei fondatori, Ascanio Piccoli, rivestiva nei primi anni del settecento la carica di Provveditore ai Confini della Repubblica di Venezia. Il prestigio di questa carica, normalmente conferita a membri del patriziato veneto, si riflette nella qualità della villa e nella scelta dell'architettura tipicamente veneta. La villa riprende il tipo del palazzo urbano di forma cubica. La pianta presenta un salone centrale passante e gli ambienti laterali; la distribuzione verticale è affidata ad una scala a due rampe collocata tra gli ambienti di destra. La tripartizione interna è denunciata in facciata dall'asse centrale verticale costituito dal portale d'ingresso al quale corrispondono superiormente le tre finestre del piano nobile, le aperture simili a una serliana del secondo piano e il fronzone rialzato sopra il cornicione. Il parco retrostante fu disegnato dal conte Ascanio Savorgnan di Brazzà (1793 - 1877), padre dell'esploratore Pietro, che progettò inoltre importanti parchi a Roma tra i quali quello del Pincio. Successivamente, nel 1877 il conte Detalmo derivò un ramo della roggia di Buttrio per alimentare un piccolo laghetto. Il parco si sviluppa secondo gli stilemi paesistici per circa sei ettari ed è caratterizzato, sul pendio di una collinetta, da una costruzione che imita antiche rovine romane.


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