Età moderna

Il periodo della dominazione veneziana non appare segnato da vicende particolari, se si eccettua l'abbattersi su queste terre di alcune gravi calamità naturali, tra cui il disastroso terremoto di S. Costanza del 1695. A Borso, delle duecentonovantaquattro case, cento crollarono, le altre gravemente danneggiate. La Chiesa fu in parte distrutta e il campanile atterrato. A Semonzo su duecento, venti furono le case abbattute, le altre rese pericolanti. A S. Eulalia su centoventi abitazioni, trenta furono distrutte, le altre inabitabili.

Il terremoto ebbe gravissime conseguenze sulla scarsa economia del paese. Infatti, l'industria dei panni andò progressivamente scomparendo.

Con la fine della Repubblica Veneta (1797), Borso entrò a far parte del Ducato Veneto sotto l'Austria, quindi del Regno d'Italia (1805). Nei registri civili troviamo: Regno d'Italia, Dipartimento del Taghamento, Distretto di Bassano, Cantone di Asolo, Comune di Borso-Sant'Ilaria. Semonzo rimane Comune a se stante fino al 1808.

Con decreto del 14 Agosto 1807, che prevedeva che i piccoli comuni dovessero essere riuniti in più ampie entità, anche Semonzo confluiva in un unico comune chiamato: Comune di Borso, Simonzo, Sant'Ilaria. Nel 1811, con il nuovo riassetto amministrativo voluto da Napoleone, il Comune passava al Dipartimento del Bacchiglione. Dopo il 1815 ritornò l'Austria. Nel 1819 la formula venne semplificata in Comune di Borso.
 
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