La Resistenza

I primi nuclei partigiani del Grappa furono costituiti il 23 settembre 1943, in concomitanza con la nascita della Repubblica di Salò.

La principale brigata partigiana operativa nella zona del massiccio era la "Martiri del Grappa", capeggiata da "Masaccio"; nondimeno, la stessa complessità morfologica della zona favorì una sorta di frammentazione dei nuclei operativi, spesso operanti autonomamente in azioni di disturbo e sabotaggio, sebbene sempre in collegamento tra loro.

In particolare, nel territorio di Borso del Grappa operò un gruppo partigiano nato come costola della brigata "Italia libera", definito "Italia libera Campo Croce", comandato dal dott. Vico Todesco, medico presso l'ospedale di Crespano del Grappa. Il territorio di Borso del Grappa fu decisamente in prima linea nella lotta di liberazione partigiana, come del resto attestano i lanci di materiale ausiliario da parte di aerei alleati proprio in zona Campo Croce e Cassanego, tra il luglio e l'agosto 1944.

Borso del Grappa, come tutta l'Italia, conobbe in questo periodo le profonde contraddizioni della guerra civile. La Brigata "Italia libera - Campo Croce" operò alcune catture di gerarchi fascisti nelle zone limitrofe, durante le quali si ebbero anche dei morti (29 agosto '44); sul fronte opposto, all'alba del 21 settembre '44 venne dato inizio, con un' operazione su larga scala, dalla valle del Brenta, da Feltre, da Arsiè, fatta precedere da fitto bombardamento delle zone del massiccio ritenute ripari dei partigiani, al rastrellamento nazifascista, ricordato come uno degli episodi più tragici della Resistenza.
 
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