Giuseppe Giacomelli (1915-1945) - Sacerdote

Foto Giuseppe GiacomelliGiuseppe Giacomelli nacque a Borso del Grappa l’8 marzo 1915, figlio di Paolo, il guardiaboschi che fece da guida al card. Sarto, patriarca di Venezia, quando, il 4 agosto 1901, salì in Cima Grappa per collocarvi la statua di Maria Ausiliatrice a protezione delle genti venete.

Frequentò gli studi presso il seminario di Padova. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1940, fu cooperatore a Battaglia Terme (1940-43), poi a Enego (1944) e quindi a Santa Giustina in Colle.

Il 27 aprile 1945, venne sorpreso da soldati delle SS e da elementi di un brigata nera a curare, assieme al Parroco, don Giuseppe Lago, un partigiano, che mortalmente ferito in seguito a uno scontro a fuoco fra militanti della Resistenza e truppe tedesche in ritirata, si era rifugiato in canonica. I due sacerdoti furono  percossi e atterrati a pugni e a calci.

Nel frattempo, per rappresaglia per le perdite subite,  i soldati tedeschi e i miliziani fascisti avevano ammassato nel piazzale della Chiesa sessanta ostaggi, fra i quali ne vennero sorteggiati ventuno.

Alle 14.45 ebbe l’inizio il massacro dei condannati, che vennero fucilati uno alla volta. Don Giuseppe Giacomelli, coraggiosamente, ancora sanguinante, salito sulla spianata antistante la Chiesa, ai piedi della quale avveniva l’esecuzione, gridava alle vittime la formula dell’assoluzione. Gli esecutori, in uno stato di alterazione e irritati dal gesto eroico del giovane sacerdote, lo aggredirono colpendolo con la canna di un mitra e, sollevatolo per i piedi, gli fracassarono la testa sui gradini della chiesa con quattro colpi di pistola e, con ferocia bestiale, gli massacrarono il volto calpestandolo a colpi di scarponi chiodati.

Terminato l’eccidio, anche il vecchio parroco venne assassinato con due colpi di pistola in bocca.

Durante la notte, i Tedeschi tornarono nuovamente a Santa Giustina in Colle. Penetrati nella canonica, non si fermarono davanti ai due cadaveri dei sacerdoti, ma presero a infierire su questi miseri resti, colpendoli ripetutamente con i calci dei fucili.

La salma di don Giuseppe Giacomelli domenica 6 maggio 1945 fu portata a Borso e sepolta nel locale cimitero.

torna all'inizio del contenuto