La Flora

Un ambiente naturale integro

Il territorio dell'Alta Val Torre risulta vario nella sua morfologia e dunque ricco di nicchie ecologiche diverse: ciò permette la contemporanea presenza di molte specie differenti, le quali trovano in esso molti possibili habitat. Questo eclettismo è dato dalla sua posizione strategica rispetto alle cosiddette »zonazioni biogeografiche« della flora e della fauna. Infatti, si pone come limite e punto di incontro di aree geografiche differenti come la penisola italiana, quella balcanica e la porzione continentale, le quali contribuiscono a favorire delle sovrapposizioni particolari riguardo alle specie ospiti.

La specificità delle condizioni climatiche determina quello che viene definito l'abbassamento dei limiti altimetrici, che consente di incontrare specie sia vegetali che animali tipiche dell'alta quota senza dover affrontare grossi dislivelli: ad esempio le faggete nell'Alta Val Torre s'incontrano a quote più basse di 300 – 400 metri rispetto agli orizzonti montani consueti.


Il fondovalle del torrente Torre è molto mutevole nella sua morfologia e quindi pure nelle sue componenti vegetali: le pareti sovrastanti le diverse zone di forra lungo il suo percorso ospitano radi boschi di ambiente caldo costituiti da ornielli, carpini neri, roverelle, abbarbicati alle rocce e poco esigenti in quanto a substrato. Nel  sottobosco è comune la sesleria, graminacea rappresentativa di queste boscaglie calde.


Procedendo verso nord i suoli più freschi e profondi ospitano frassini, carpini bianchi, aceri, castagni e tigli selvatici. Dal punto di vista vegetazionale le formazioni più interessanti sono i boschi misti ad acero frassineto, che in alcuni punti hanno raggiunto lo stadio climax del loro sviluppo, cioè un livello in cui l'età e la conformazione degli esemplari, maturi e rigogliosi, determinano un perfetto equilibrio forestale tra l'alto fusto, con rinnovo spontaneo e piante di età diverse, e la vitalità e varietà del sottobosco.


In questi boschi i tragitti non presentano difficoltà, a parte il superamento dell'eventuale dislivello, poichè la vegetazione risulta in un certo senso strutturata, senza infestanti come i rovi, grazie all'ottimo equilibrio luminoso fornito dalla copertura. La diversità di visuali possibili e la luminosità permettono spesso di compiere osservazioni faunistiche, grazie al fatto che la varietà biologica di tali boschi è normalmente notevole, sia per quanto riguarda l'avifauna, sia per quanto riguarda i mammifferi.


Verso i Musi, nella Valle del Mea l'ambiente si presenta assolutamente integro. In questo che può essere considerato un paesaggio unico in regione, un cenno particolare va alla gialla ginestra radiata, che in Val Mea colonizza i margini della pineta ed i conoidi che scendono sul versante, formando delle belle distese monocromatiche nell'epoca della fioritura; tuttavia il fascino del luogo rimane immutato in tutte le stagioni.


Per ammirare la meravigliosa natura di questi luoghi, recatevi a Musi e raggiungete il borgo Simaz. Da lì parte il sentiero »natura« del Parco Naturale delle Prealpi Giulie che è molto vario e non presenta particolari difficoltà. Osservando i paraggi si nota come il luogo appaia  arido e pietroso: ciò determina il fascino vagamente »lunare« di questo territorio.

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