Massa Superiore nel Nuovo Regno d'Italia

 
Nel 1866, con la III  Guerra d’Indipendenza, Massa Superiore entrò a far parte del Nuovo Regno d’Italia. I nuovi amministratori indirizzarono subito i loro sforzi sull’istruzione (diffuso era l’analfabetismo), sulla viabilità interna, sulle opere idrauliche ed urbanistiche.
Oltre alle scuole elementari in centro (classi maschili nella sede comunale, classi femminili in stanze affittate), nel 1878 vennero istituite due classi (una maschile e una femminile) in grandi locali di case coloniche in località Pio.
Si rettificò Via Magnana ( ora Via C. Battisti), si otturarono fosse, canali di scolo, gorghi, si incanalarono le acque in base a nuovi criteri. Si acquistò Palazzo Conti adibendolo a sede municipale.Massa Superiore
Nonostante i tempi difficili si proseguì nell’ammodernamento del paese. Nel 1884 furono costruiti il Teatro Cotogni e la pompa pubblica per offrire un servizio ad uomini ed animali, non solo durante il mercato settimanale, ma anche per  quello dei bozzoli, del bestiame e della Fiera di San Martino. Si istituirono Scuole Superiori: una di “ Musica e Canto Corale” ( chiusa dopo sette anni per gli alti costi), una “D’Arte e Mestieri” (aule all’interno del Teatro Cotogni) per formare abili artigiani nella lavorazione del legno, dei metalli, nel settore delle attività edili.
Nonostante l’efficienza amministrativa, il tenore di vita della maggior parte degli abitanti era modestissimo perché legato al lavoro stagionale della campagna.
Tra il 1887 e il 1896 si verificò una forte emigrazione verso i paesi del Sud America: una media di cento persone l’anno lasciarono il paese. Molti tornarono delusi: lavori faticosi, mal remunerati, in luoghi isolati, lontani da paesi e città, senza assistenza sanitaria.

A cavallo tra’800 e ‘900 Massa era,quindi, diventata un punto di riferimento per i paesi limitrofi tenuto conto della distanza dai grandi centri.
Nel 1902 due grandi eventi: l’apertura di una fabbrica per la lavorazione delle patate da cui si otteneva la farina di fecola, l’inaugurazione di un ponte in chiatte che facilitava il collegamento con Sermide e la sua ferrovia.
 La “ Fecoleria” determinò la fisionomia mista del paese: agricola - industriale, fisionomia che l’avrebbe contraddistinto per sempre. Due anni dopo, in una golena, sorse una fabbrica di laterizi.
La costruzione del ponte fu l’evento più importante, di  risonanza nazionale. Un collegamento viario che consentiva un rapido attraversamento del Po per raggiungere la ferrovia di Sermide (comune dirimpettaio sulla riva destra del fiume), togliendo Massa Superiore e i comuni limitrofi da un isolamento secolare.

 ponte chiatte
Foto vecchio ponte in chiatte


Nel settore dei servizi esistevano: il Consorzio Agrario, una sezione della Cattedra Ambulante d’Agricoltura che offriva consulenze, aiuti per le coltivazioni delle campagne e degli orti; le Poste o Messaggerie, un servizio attuato mediante una carrozza a non meno di due cavalli per il percorso Massa - Ostiglia. Era previsto l’uso di più animali qualora vi fossero molti viaggiatori. La carrozza era provvista di un ripostiglio per collocarvi la corrispondenza ed altri oggetti, indispensabile tra questi, la lucerna.
Il tragitto Badia – Ostiglia era coperto in quattro ore, che diventavano otto per il ritorno e nella cattiva stagione anche di più.
A quei tempi,  le bambine più piccole e che abitavano lontano dalle scuole, non le  frequentavano fino ad un’età in cui potessero percorrere distanze da sole. Non tutte avevano la possibilità di farsi accompagnare. Nei primi anni del ‘900 furono istituite due classi elementari (una maschile e una femminile) a Via di Mezzo per rendere più agevole l’accesso all’istruzione di base ai residenti delle zone rurali. Le aule non erano altro che stanzoni affittati dall’Amministrazione comunale dove si addensavano quaranta o più alunni.
Sul fiume c’era un gran movimento di battelli, barche, barconi.  I famosi e leggendari mulini natanti, si spostavano lungo la riva secondo i periodi di magra o di piena del Po: non dovevano intralciare la navigazione.
Nel 1906,  in seguito alla donazione di Antonio Ragazzi, fu fondata una Casa di Ricovero per anziani e malati poveri.
Nel 1913,  in centro, fu inaugurato il grande edificio delle Scuole Elementari intitolato al poeta “Enrico Panzacchi” che, sovente, aveva soggiornato a Massa.
Negli anni ’20 e ’30 del‘900, si diede impulso all’edilizia e alla viabilità interna. Si aprì una nuova via: l’attuale Viale Fattori, dove si costruì la nuova Caserma dei Carabinieri (1926), si dotò il paese di un campo sportivo con tribuna coperta, di un Macello Comunale, di un edificio per la Scuola d’Arte, di una piccola Scuola Elementare a Via di Mezzo.
Il 14 giugno 1928 il Comune di Massa Superiore fu nuovamente unito a quello di Castelnovo Bariano. In base alla fusione, Massa cambiò il suo toponimo in Castelmassa.
 
Villa Bresciani
Veduta della piazza municipale priva del monumento eretto nel 1925
 
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