Bruno Marangoni

Basso MarangoniBruno Marangoni Calto (Ro) 12 aprile 1935 -  Legnago (Vr) 5 maggio  1992.  Nato a Calto, ma vissuto sempre a Castelmassa.  Dotato di una voce possente, cominciò da ragazzo col cantare nella “Schola Cantorum”, diretta dal maestro Celestino Cipriani, presso la Chiesa Parrocchiale di Castelmassa. Spronato da mons. Ballarin, esperto musicale della Curia Diocesana di Adria- Rovigo, cominciò ad esibirsi in concerti per proseguire gli studi. A 15 anni studiò sotto la guida del maestro Campogalliani a Mantova (7 anni). Nel 1959 vinse un Concorso indetto dal “Centro Avviamento per bassi” della “Fenice” di Venezia, arrivando primo su 260 concorrenti. Frequentò l’istituzione per due anni. Entrò, quindi, nel mondo della lirica con il riconoscimento di “primo basso profondo”. Dopo gli studi a Venezia, debuttò nel 1960 al San Carlo di Napoli con un’opera moderna: “La Molinarella” di Piccini. Incise per la RAI la “Manon” di Massenet e la “Mignon” di Thomas.Vinse il “Premio Italia” come più giovane “basso” della Penisola. In televisione, nel 1963, debuttò con “Aida”. Iniziò, quindi, una rapida carriera  nei maggiori teatri italiani: Napoli, Bari, Trieste, Roma, Palermo, Basso MarangoniTorino…Fece diverse tournèe all’estero: Aix en Provence, Londra, Stati Uniti ( San Francisco ed altre località della California), Lisbona, Belgrado, Giappone. A Tokio cantò alla presenza dell’imperatore Iro Hito, dal quale ricevette una medaglia e la nomina a Cavaliere. Gian Carlo Menotti, esponente del teatro lirico contemporaneo, nel 1964, dopo l’esibizione nell’”Elisir d’amore” di Donizzetti lo considerò “…un artista giovane, ma eccellente con tendenza al genere comico brillante”.   Ha affrontato più di cinquanta opere. Un repertorio vasto, impegnativo per la diversità dei ruoli, le esigenze vocali ed interpretative: da  Verdi, a Puccini, a Massenet, a Donizzetti a Thomas. Si esibì a fianco di celebri cantanti quali: Corelli, Bastianini,  Mario Del Monaco, la Simionato, la Scotto, la Tebaldi, la Moffo. Si esibì anche alla “Scala”di Milano.

Basso MarangoniBruno MarangoniAffascinato da Verdi, fu considerato, dai critici, “il miglior basso verdiano” e la più bella voce presente, in quegli anni, nel campo lirico. Persona affabile, ritornava sempre, quando era libero da impegni di lavoro, a Castelmassa con una semplicità mai intaccata da successo e notorietà. In qualsiasi posto si trovasse con gli amici, fosse una cena o una chiacchierata presso una casa di campagna, sollecitato, non rifiutava di esibirsi in qualche pezzo operistico.
L’arte lirica coltivata con umiltà ed assidui sacrifici, per Marangoni, era una sorta di culto sacro. Tra i suoi sogni quello di creare una scuola per giovani cantanti lirici. La malattia lo costrinse, poco per volta, a diradare gli impegni, fino a rimanere, inoperoso, a Castelmassa.Basso Marangoni
Tuttavia non disdegnava di accontentare i paesani esibendosi in repertori per Lui inconsueti quali: canti religiosi, natalizi, vecchie canzoni. “Il canto é la mia vita” soleva dire. La sua carriera, così brillantemente avviata, è stata tristemente interrotta da una malattia che lo ha costretto a lasciare definitivamente  le scene e poco per volta quel canto che fin da piccolo lo aveva appassionato.

 

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