Luigi Parmeggiani

Luigi ParmeggianiLuigi Parmeggiani (Massa Superiore 2 dicembre 1913 Castelmassa 20 febbraio 1993)
Maestro elementare, cultore di storia locale, del dialetto castelmassese, poeta. Ha nutrito un grande amore per il suo paese. Ha saputo, con tenacia, tener viva la storia di Castelmassa trascurata per molti anni. Gran raccoglitore di documenti, testimonianze foto e tanto materiale librario ( arricchito dalla propria diretta esperienza) tanto da creare un patrimonio storico letterario. Ha pubblicato diverse ricerche. In occasione della grande Fiera di San Martino “regalava” ai compaesani sempre deliziose pillole del passato, sia sotto forma di ricerche storiche, che di raccolta di antiche filastrocche o di poesie in dialetto. Dotato, oltre che di cultura, di un fine umorismo, le sue poesie dialettali, nel vernacolo particolare della Traspadana ferrarese, sono dei gustosi bozzetti che tratteggiano situazioni, sentimenti, emozioni con uno stile personalissimo

“NA MATINA BUNORA”

Chi su, da l’àrzan, cara la me Massa,
at guard, e la fumana lat’infassa
cme na perla int al bambas.
Sota, PO ‘l fa i fus: tutt al rest al tas

Eco, pian pian, a s’tinz le niule ‘d rosa,
la fumana la par un vél da spòsa:
 al vantzin al la gonfia e al la strapazza…
e s’ved: i copp ch’i rid sota la sguazza,

al campanil, la cupola bumbada,
la césa con la front inrizzulada
e sant’a Stefan, con la so curona,
ch’al guarda in s’la cisiòla la Madona
 
tra j-ànzui ad ale vèrte, pronte al vol…
--Signor, du son-ja?...Fè gnir for a ‘al sol!—
Na làgarma l’am rìgula sul nas…
Oh, cara Massa, lass’ch’at daga un bas!


“UNA MATTINA DI BUON’ORA”

Qui su, dall’argine, cara la mia Massa,
ti guardo, e la nebbia ti avvolge
come una perla nella bambagia.
Sotto, PO fa le fusa: tutto il resto tace.

Ecco, pian piano, si tingono le nuvole di rosa,
la nebbia sembra un velo di sposa:
il venticello la gonfia e la strapazza…
e si vedono: i coppi che ridono sotto la sguazza,

il campanile, la cupola bombata,
la chiesa con la fronte arricciolata
e santo Stefano, con la sua corona,
che guarda sulla chiesuola la Madonna,

tra gli angeli ad ali aperte, pronte al volo…
“Signore, dove sono?...Fate venir fuori il sole!”
Una lacrima mi scivola sul naso…
Oh, cara la mia Massa, lascia che ti dia un bacio!


Non c’era fatto che sfuggisse ed Egli catalogasse con cura. Alla sua scomparsa, la moglie Leda Pirani, ha donato il suo archivio all’Amministrazione Comunale tramite la Biblioteca Civica (testi, ricerche, appunti, ricostruzioni, carte, documenti ). Tale patrimonio è stato valorizzato attraverso un progetto di recupero filologico per cui tutto il materiale è stato studiato, catalogato e ricomposto. L’impegno del maestro Parmeggiani è stato notevole. C’erano saggi sull’origine del dialetto altopolesano, con approfondimenti lessicali e grammaticali per giungere all’origine delle parole.
Infatti il suo sogno era poter approntare un vocabolario del dialetto altopolesano con le sue inflessioni ferraresi, ma contaminato da vocaboli mantovani e veneti, tipico dei paesi di confine. Impegni e malattia non gli hanno permesso di condurre a termine il lavoro. Nella Biblioteca Civica, così, è stato costituito “Il Fondo – Luigi Parmeggiani” che risulta utile agli studiosi di storia locale e a coloro che vogliono conoscere Castelmassa nei suoi vari aspetti anche paesaggistici. I volumi della sua biblioteca sono stati donati in parte alla locale biblioteca, in parte alla Biblioteca Ariostea di Ferrara.
Il 19 febbraio 1994, ad un anno dalla sua scomparsa, la Parrocchia di S. Stefano P.M. di Castelmassa, come tributo per l’amore al suo paese e la sua passione per la storia locale, gli ha intitolato il Circolo Culturale. Nel corso della serata è stato scoperto un busto- bassorilievo realizzato dal pittore – scultore castelmassese prof. Ermes Simili.

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